I POLIMERI COMPOSTABILI

Materiale compostabile

Un materiale è considerato compostabile se può essere conferito nei rifiuti organici (o umido) perché capace di trasformarsi in compost mediante un processo definito compostaggio. Per COMPOST si intende il risultato della decomposizione e dell’umificazione della sostanza organica ad opera della flora microbica naturalmente presente nell’ambiente. Il termine compost deriva dal latino “compositum”, ossia “formato da più materiali”, proprio perché tra i prodotti delle reazioni chimiche ad opera dei microrganismi, sono presenti substrati organici di diversa origine. Il compost viene spesso riutilizzato in ambito agronomico, ad esempio come fertilizzante.

Il compostaggio

Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale viene controllato e accelerato il processo naturale che subisce qualsiasi sostanza organica in natura, per effetto della degradazione microbica. È un processo aerobico (che necessita quindi di ossigeno) che permette di ottenere un prodotto in cui la componente organica risulta stabilizzata.

I microrganismi operano un ruolo fondamentale nel processo di compostaggio in quanto traggono energia per le loro attività metaboliche dalla materia organica, liberando acqua, biossido di carbonio, sali minerali e sostanza organica stabilizzata ricca di sostanze umiche, il compost appunto.

Le sostanze umiche

Sostanze organiche sintetizzate dai microorganismi a partire da molecole derivanti dalla demolizione dei materiali organici sottoposti a compostaggio. Si suddividono in: Umina: insolubile in alcali (pH = 9); Acidi umici: solubile in alcali (pH = 9) e insolubile in acidi (pH = 1), caratterizzata da una colorazione bruno scura; 
Acidi fulvici: solubile in alcali (pH = 9) e in acidi (pH =1), con colorazione bruno-chiara.

Ruolo del compost nella lotta all'effetto serra

Il compost è caratterizzato inoltre da un elevato contenuto di sostanza organica stabilizzata che, distribuita sul suolo, ha due importanti effetti:

  • il primo è un miglioramento generale delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno, che risulta pertanto salvaguardato da fenomeni di erosione;

  • il secondo è un progressivo accumulo di carbonio nel suolo, che assume così una funzione di immagazzinamento del carbonio (CARBON SINK) nell’ambito della lotta all’effetto serra.

L’uso del compost favorisce:

  • la riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti di sintesi (grazie all’accumulo nel suolo di elementi nutritivi in forma organica a lento rilascio);

  • il miglioramento delle proprietà fisiche del suolo, che favorisce una più facile lavorazione dello stesso, riducendo anche le operazioni meccaniche per la preparazione (principi dell’agricoltura blu);

  • la riduzione delle fasi di irrigazione grazie all’incremento della capacità di ritenzione idrica dei suoli.

 VERIFICA DELLA COMPOSTABILITÀ  DELLE NOSTRE BIOPLASTICHE

Bioplastiche compostabili

Per verificarne la compostabilità abbiamo posto le nostre bioplastiche in una compostiera, realizzata forando un bidone di plastica: i fori permettono l'entrata dell'ossigeno in quanto i processi di degradazione microbica sono aerobici. È importante miscelare correttamente gli scarti per consentire la giusta attività dei microrganismi ed evitare l’insorgere di fenomeni di putrefazione. In compostiera sono stati posti scarti umidi e azotati (sfalci d’erba e residui di cucina) alternandoli con quelli più asciutti e carboniosi (ramaglie triturate, cartone spezzato, trucioli di legno, foglie secche, paglia ecc.), per garantire una buona porosità e il corretto apporto di ossigeno al cumulo. Le bioplastiche sono state poste in compostiera a febbraio 2023 (si veda la foto a destra). 
Normalmente sono necessari circa 9-12 mesi perché si formi il compost maturo, ma già dopo circa 2 mesi (aprile 2023) siamo andati ad analizzare lo stato di decomposizione delle nostre bioplastiche e, con enorme soddisfazione, abbiamo appurato che le bioplastiche sono state completamente biodegradate, infatti non sono più visibili. (Si vedano le foto sotto).
Quindi il nostro obiettivo è stato raggiunto: abbiamo ottenuto BIOPLASTICHE COMPOSTABILI A PARTIRE DA SCARTI ALIMENTARI.